Ogni cosa è illuminata: viaggio fotografico in quattro atti

Progetto di artefototerapia

Il progetto ha proposto una serie di azioni finalizzate all’auto costruzione di oggetti stenopeici e all’esplorazione della fotografia analogica.

Il laboratorio si è posto l’obbiettivo di risvegliare il senso di stupore nei confronti della realtà che ci circonda, vista e mediata attraverso il foro stenopeico, che crea immagini e proiezioni  che si discostano dai canoni correnti della visione delle cose, proponendoci un nuovo tipo di bellezza, metafora di ciò che spesso tendiamo ad ignorare perché diverso o difforme da quanto ci è noto o conosciuto.

Le quattro fasi del progetto hanno previsto: il lavoro nella Camera Obscura, la costruzione di Visori Stenopeici, la costruzione di Macchine Stenopeiche e l’organizzazione di un Viaggio all’estero dove sperimentare un nuovo approccio alle immagini e alla realtà.

Il presupposto di questo lungo processo è che a prescindere dalla presenza di uno svantaggio, ogni essere umano ha bisogno di affermare se stesso e la sua unicità; in presenza di condizioni favorevoli, attraverso l’arte, la fotografia, o qualunque strumento possa promuovere il disvelamento, ciò che di più profondo si nasconde dentro di noi si rivela e, come nelle fiabe, l’essenza vitale che attende dormiente il bacio della reviviscenza si mostra in tutta la sua forza.

L’esperienza percettiva della fotografia ci ha restituito mappe inedite, onorando il ricordo di luoghi che evocano inevitabilmente altri luoghi, forse i luoghi dell’anima. Fotografia che trasforma, lasciando aperte molteplici possibilità e innumerevoli passaggi, fotografia di viaggio.

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